I Danzatori Scalzi

1972

Nasce la danza moderna in Italia: Patrizia Cerroni e nove danzatori-coreografi italiani e americani, danno vita ad un evento, rimasto memorabile, con la fondazione della Compagnia Teatrodanza di Roma.

1974

Fonda la propria Compagnia “Patrizia Cerroni & I Danzatori Scalzi”, (con la quale debutta ufficialmente in Sicilia al Teatro Erwin Piscator di Catania).

1975

L’Accademia Nazionale di Danza di Roma apre le porte, per la prima volta, nel Teatro all’Aperto, ad una compagnia esterna formata da insegnanti della stessa Accademia con la prima produzione di Patrizia Cerroni, per una intera settimana di repliche, con un tutto esaurito di pubblico giovane ed entusiasta.

“La modern dance americana di Cunningham – dice Patrizia – è intellettuale ed astratta, poesia pura, matematica pura. La mia esprime emotivamente un significato simbolico in ogni gesto e movimento. Sento di scendere nel mistero della natura per portarlo in superfice.”

Nelle sue prime coreografie (Apotropia, Aiko’ Biaye’, Marche!, Concatenazioni, Hmm…) si avverte già l’ironia, la trasgressione, la precisione del movimento, caratteristiche della sua danza, mentre nelle successive danze (Selfmirror, U.H.F!!!, Improvvisazione con Miciko Hirayama), a queste sue qualità si integra il movimento fluido, sinuoso, poetico, che le appartiene profondamente, come se la sua arte fosse un precedere il suo incontro con il Mondo Orientale, l’India. Queste sue coreografie rispecchiano in pieno l’animo dell’artista irrequieta che convenzionalmente si definisce “genio e sregolatezza”. La sua arte esprime profondamente l’androgino nel movimento e nella dinamica. Si usano esclusivamente calzamaglie che rendono i corpi asessuati.

1976

Crea le coreografie per “Orfeo ed Euridice” di C. W. Gluck, su commissione di Italo Gomez, rappresentato negli Enti Lirici (Teatro Grande di Brescia, Teatro Donizetti di Bergamo) e nell’ Autunno Musicale di Como.

Nello stesso anno la danza di Patrizia entra nel mondo del rock attraverso David Zard, che le commissiona le coreografie per i concerti del Banco del Mutuo Soccorso, nello spettacolo “Come in un’ultima cena”, rappresentato al Festival di Cannes e in tour nei Palazzi dello Sport di Roma, Reggio Emilia, Bologna, Torino, Bari e Napoli.

Una giovanissima artista che incontra un grande manager in un importante confronto e amicizia.

1979

Realizza la “Création du Monde”, prodotta dalla TSI-Televisione Svizzera Italiana, con l’esecuzione dal vivo dell’Orchestra Musica Insieme di Cremona. I costumi, creati da Jimmy Ortelli, rappresentano simbolicamente la natura.

Il suo primo viaggio in India nel 1979, un viaggio di conoscenza artistica, culturale e spirituale, che le fa vivere una fondamentale evoluzione stilistica, aggiunge all’esperienza maturata con la “modern dance” americana, la musicalità di quella terra. ”In India – dice Patrizia – ho scoperto la forte affinità che la mia danza ha con la musica di questo paese: la danza è musica vista, la musica è danza sentita”. Ritrova sé stessa come donna e come persona dopo anni dedicati esclusivamente alla sua arte. Entra in contatto con la propria spiritualità e crea il suo primo “one woman show” “Tendrils”, basato sulla poesia per lei scritta dal poeta Alok Chaturveda, con musica creata dal vivo sulla coreografia dai musicisti jazz Giovanni Tommaso e Luis Agudo, voce Joan Logue. Questa sua danza è intimistica, ieratica. “In una foresta indiana, in uno stato di commozione, un tema di movimento passa attraverso il mio corpo, per ispirazione divina, in una vera e propria preghiera”. Questo tema diventerà poi il tema base del successivo spettacolo, “C’est ici que l’on prend le bateau”, titolo preso una poesia di Giuseppe Ungaretti scritta circolarmente, con cui torna in India nel 1980, su invito ufficiale dal Governo Indiano, effettuando con I Danzatori Scalzi un lungo tour (17 spettacoli in 15 città), organizzato dall’ICCR – Indian Council for Cultural Relations – con musica originale di Mauro Bortolotti, eseguita dal vivo dallo stesso autore, in un analogo procedimento di rapporto musica e danza (come in “Tendrils”), ma qui sviluppato in ambito compositivo. In India tiene corsi della sua tecnica di danza all’Università di New Delhi e al Katak Kendra. Conosce e frequenta i più grandi musicisti indiani: Zakir Hussain, H.Chaurasia, Shirkuma Sharma, Jog e K. Vidjay. Su loro invito, prende parte alle più importanti rassegne di arte e cultura, come il Classic International Music Festival di Calcutta e l’East West Dance Encounter di Bombay al Tata Theatre, e in un tour nel Sud dell’India.

“L’incontro con Zakir mi ha rivelato la nostra affinità di artisti, nonostante le nostre culture in antitesi tra loro, dandomi un forte impulso ad una mia personale trasformazione”.

1982

Nasce “Divertissement Lyrique”, spettacolo interpretato da sole danzatrici, dove il “ruolo” maschile sulla scena, viene rappresentato dai musicisti, con musica creata appositamente da Mauro Bortolotti, eseguita dal vivo dallo stesso compositore e dal gruppo “Musica Oggi”. Questo spettacolo per la prima volta, bandite le calzamaglie, viene “vestito” da abiti, creati appositamente dallo stilista italo/americano di New York Dino Orlando, con cui nasce collaborazione e amicizia. Sviluppano insieme una profonda ricerca sul rapporto movimento e costume, che porta ad una vera comune innovazione da parte di entrambi. Anche i costumi leggeri, morbidi, fluttuanti simboleggiano il cambiamento del ruolo femminile. Questa produzione, arricchita ed integrata da ulteriori brani, sarà portata anche negli Stati Uniti, nel 1985, prendendo il nome di “Concerto”, con musica jazz eseguita dal vivo da Giovanni Tommaso, Ettore Fioravanti, Fulvio Maras.

1986

Fin qui la danza di Patrizia è “astratta”, ora diventa “figurativa”. Inizia a coinvolgere i suoi interpreti in un rapporto di più profonda cooperazione creativa, in cui il movimento si ispira alla realtà del quotidiano, dando vita insieme a quattro coppie di danzatori ad una nuova produzione, “Ladies & Gentleman” nel 1986. Il linguaggio coreografico coglie il rapporto di armonia e tensione, tra la forza maschile e femminile, attraverso dinamiche di movimento tra il lirismo della danza e l’ironia della vita quotidiana. Marco Stagi crea costumi surreali, Dino Orlando interviene con costumi ispirati al quotidiano.

1991

Commissiona ad un suo danzatore-coreografo, Mario Piazza, la produzione di uno spettacolo intitolato “Baby Doll”, inspirato al romanzo di Tennessee Williams.

1992

Crea lo spettacolo “Mille e una luce” il tema sul maschile-femminile diventa il leit motiv della sua arte. Nello stesso anno nasce “Making dance”, spettacolo ispirato dalla musica di Zakir Hussein “Making music”. Questo stesso repertorio si sviluppa in “Al sorgere del sole e della luna”, con l’intervento della musica elettronica di Mauro Bortolotti. I costumi sono gli abiti di ”Cosabella di Miami”.

1993

Debutta “Folli d’Amori” al Teatro Olimpico di Roma.

1995

Da “astratta” a “figurativa”, la danza diventa “narrativa”, con lo spettacolo “Hyde & Eva”, ispirato dalla storia di Doctor Jackyl e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson, che debutta al Tempio di Giove Anxur, in Coproduzione con il XV Festival del Teatro Italiano. Attraverso la presenza di una bambina in scena si denuncia l’abuso della cultura occidentale sulla psiche femminile fin dall’infanzia. Inizialmente la scena è proposta a Mario Schifano, ma invece realizzata, con la partecipazione straordinaria di Fabio Mauri, che già al primo incontro con la coreografa ne crea il bozzetto. Abiti della Casa di Moda “Piano Piano Dolce Carlotta”.

1997

A Milano, coreografa ed interpreta il videoclip “Piccola Canzone dei Contrari”, di Angelo Branduardi.




1999

Con lo spettacolo “Ali in corpo”, creato nel 1999, ispirato da “Space” di Zakir Hussain, ritorna a coreografare basandosi sulla musica. Al Teatro Olimpico di Roma l’artista argentino, Silvio Benedetto, interviene con il body painting sui danzatori.

2001

2003

Il tema del femminile, viene di nuovo trattato nell’astrazione surreale, sensuale e poetica, per approdare nel 2003 alla narrazione di una figura drammatica come Tosca, nello spettacolo “Tosca – Il Potere contro l’Amore”, su musica originale jazz/pop/rock di Ioska Mezal e Francesco Tosoni. Debutta nella suggestiva cornice di Castel Sant’Angelo, concesso dal Sopraintendente del Polo Museale di Roma, Professor Claudio Strinati, con 2 mesi di repliche, abiti di Sem Vaccaro, prestigioso stilista italiano. In questa nuova produzione, la Cerroni rivive in chiave moderna, il dramma della donna, nel realismo contemporaneo della conflittualità tra amore e potere. In occasione del Festival Scelsi, su commissione della Fondazione Scelsi, Patrizia Cerroni crea un assolo “La Danza di Shiva”, sul brano di Giacinto Scelsi “Ko-Tha” eseguito dal vivo dal percussionista Antonio Caggiano, da lei stessa interpretato in prima assoluta il 9 dicembre 2005 al Goethe Institute Auditorium di Roma.

2008

Nasce “Cleopatra – Il Potere dell’Amore”, con musica originale scritta da Angelo Valori ed eseguita dal vivo dalla M. Edit Ensemble, che debutta nelle programmazioni del Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro Nazionale.

2009

Realizza lo spettacolo “Dance to Jazz”, presentato nell’Estate Romana in occasione della “Dance & Music Festival”.

2013

Dal 2013 trascorre lunghi periodi in USA dove tiene corsi e coreografa presso SYDA Foundation in NY State.

2015

Crea un Recital come unica protagonista sulle poesie di Anghelos Troiani, “Route 117, Poesie in forma di vita” che debutta a Roma presso la FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori). 

2016

Dal 2016 sta scrivendo un libro autobiografico sulla sua vita e sulla sua carriera da cui trarre un nuovo spettacolo, “One Woman Show”, e un Film.